Cosa sta succedendo ai prezzi?
Un caro saluto da Gianni, il vostro commesso di fiducia del negozio di prossimità. Se anche voi, come molti miei clienti, vi state chiedendo cosa è successo ai prezzi, in questo breve articolo cercherò di spiegarlo nella maniera più semplice.
Offerte? No, grazie
Alcuni consumatori mi domandano: “Ma…non avete più niente in offerta?”, questo perché dal negozio sembrano essere spariti tutti quei tagli prezzo ai quali eravamo abituati (assuefatti, direi). Il motivo è molto semplice: noi esercenti dal 1° di luglio dobbiamo applicare una direttiva europea che consente di indicare un prezzo “tagliato” solo in riferimento al prezzo applicato dal negozio, per quell’articolo, negli ultimi 30 giorni. Quindi non allarmatevi se non vedete nessun taglio prezzo sui cartellini del punto vendita. Non è perché quei prodotti sono venduti a prezzo di listino (eresia!), ma perché questa normativa è appena entrata in vigore e abbiamo bisogno di un attimino di tempo per poter “calcolare” il prezzo più basso di ogni articolo, nel negozio, nell’ultimo mese, per poi poterlo inserire come valore di riferimento nello sconto.
Nel mondo dei saldi
Facciamo un esempio pratico. Sono giorni di saldi, quindi prendiamo a campione una maglietta di marca che viene venduta tutto l’anno a 90 euro. Il prezzo di listino di quella maglia – quindi - è 90 euro. Normalmente, recandoci in un negozio di abbigliamento durante i saldi avremmo visto il cartellino con la cifra di 90 euro barrata col pennarello rosso e, sotto, la cifra scontata di 45 euro. Quindi un 50% di sconto. Da oggi non funziona più così: il negoziante dovrà indicare il prezzo più basso raggiunto da quella maglietta negli ultimi 30 giorni. Quindi, sempre per piacere di conversazione, se quell’indumento è stato abbassato prima al 20%, poi al 30% e nell’ultima settimana potevamo vederlo in vetrina a 60 euro, quest’ultima cifra sarà quella da indicare nei saldi: 60 euro, barrati col pennarello rosso, 54 euro, con uno sconto del… 10 per cento!
Da noi, invece...
Nel mondo dell’elettronica, dove siamo abituati a vedere la lavatrice che di listino costa 1099 euro messa in offerta a 499 euro con una scontistica mirabolante, oggi vediamo semplicemente 499 euro, senza nessun prezzo barrato, giacché negli ultimi 30 giorni quella lavabiancheria è stata, è rimasta e si è fermata a 499 euro. Ne consegue che, oggi, il negozio è piuttosto scarno di sconti. Inizieremo a farne qualcuno sui prodotti che (per nostra e vostra fortuna) sono rimasti a prezzi elevati negli ultimi 30 giorni, ma sarà un processo lento.
Difficile fidarsi
La mia difficoltà, mi accorgo, è quella di far capire al cliente che ho di fronte che deve fidarsi di me. Doveva farlo anche prima, ma – paradossalmente - era molto più facile quando un cartello-prezzo recitava a caratteri cubitali uno sconto del 70% dal prezzo di listino. Cerco allora di spiegare che quell’articolo che stiamo guardando con un prezzo così brutalmente indicato, senza nessuna percentuale di sconto che invogli all’acquisto, in realtà è sempre promozionale, perché il suo costo è quello più basso applicato negli ultimi 30 giorni.
Consumatori più al sicuro
Spiego poi ai clienti che questa normativa li mette al sicuro da sconti strampalati che, diciamoci la verità, ormai avevano raggiunto i limiti dell’assurdo. Mancava solo lo sconto del 110%, in cui acquisto qualcosa gratis e mi danno pure il resto, e le avremmo viste davvero tutte. Con queste nuove regole e (soprattutto) le sanzioni che ne deriveranno se non verranno applicate, i consumatori sono messi al riparo dalle offerte strillate che ci avevano ormai fatto perdere l’udito. Probabilmente, tra qualche mese andrà ancora meglio perché avrò uno strumento (il cartellino-prezzo) su cui fare leva per dire al cliente: “Guardi, negli ultimi 30 giorni questo frigorifero è stato venduto a 799 euro, oggi è in promozione a 599 euro! Cioè lei lo pagherà meno di chi è venuto in negozio nell’ultimo mese”.
La forza della verità
Soprattutto, potrò dire questa frase con la convinzione di chi dice una sacrosanta verità e non, come mi trovavo a dover spiegare prima: “Sì, è vero, il prezzo di listino era 1599 quando è uscito dalla fabbrica la prima volta! Tuttavia, lo abbiamo sempre venduto a 799 euro”. Perché non c’è niente da fare, quando sei un venditore onesto non riesci a raccontare frottole. L’ostacolo che trovo molto duro da superare è quello di far capire a chi ho di fronte che sono dalla sua parte e non sono minimamente interessato a fregarlo. Questo è sempre più difficile. Speriamo che, con questa normativa sui prezzi, si possa conquistare un po’ di quella fiducia che è andata perdendosi negli anni.
Dal vostro Gianni anche per oggi è tutto, alla prossima!
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